La Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia, sabato 14/02/2015 nel castello di Pagazzano, ha presentato le indagini archeologiche, condotte in connessione alla realizzazione delle nuove infrastrutture di viabilità che hanno attraversato la pianura lombarda e indirettamente permesso di riconoscere le tracce della storia più antica della pianura lombarda.
Dall’indagine presentata, è emersa la centralità di Fara Olivana per straordinari ritrovamenti. In zona cimitero, a meno 19 cm di profondità dal piano di campagna, è stata rinvenuta una necropoli di 102 tombe longobarde che unitamente a quelle trovate tra a Treviglio e Casirate oltre che a Caravaggio, località Masano, offrono un quadro complessivo di particolare interesse per le conoscenze della cultura longobarda in ambito nazionale ed europeo (reperti che hanno indicato come il territorio della bassa pianura bergamasca, avesse un ruolo centrale nei commerci e nei contatti con il mondo veneto, celtico ed etrusco verso l’Europa centrale).
La vocazione agraria del territorio ha modificato il territorio, trasformandolo e togliendo la parte forestale. I primi insediamenti si possono far risalire al neolitico, grazie al ritrovamento ad Antegnate di un pozzo/silos per derrate alimentari.
Molti ritrovamenti sono riferibili al periodo della romanizzazione e ad età romana. Ville rustiche, aree insediative e produttive (contraddistinte da canali irrigui) oltre ad antichi assi viari orientati secondo l’impianto di centuriazione. Concentrati tra Treviglio, Caravaggio, Bariano, Romano di Lombardia (Dignone), Fara Olivana ed Isso.
Storia dei primi insediamenti tra i fiumi Adda, Serio e Olio.
Gli oggetti esposti, non sono fine a sé stessi ma strumento per la conoscenza della vita, della storia e religione del territorio. Sono in corso ancora studi e analisi, che racconteranno il territorio e permetteranno di passare dalla scoperta alla musealizzazione.
Un grazie particolare è stato rivolto, alla Fondazione Mia di Bergamo che ha stanziato fondi per lo studio sul territorio di Fara Olivana oltre che alla collaborazione con il Consorzio Bbm e Cepav due.
L’Amministrazione C.le